Di: redazione
L’iniziativa nasce a cura della Scuola Romana del Fumetto, una realtà prestigiosa, che ha già fornito a livello mondiale matite di primo livello e che molto altro promette ancora.
Questa volta tocca alla città di Roma essere celebrata ed omaggiata attraverso 70 autori, tra allievi, promesse del fumetto e matite già di fama, i quali hanno voluto raccontare la Città Eterna e le mille realtà nostrane proprio attraverso le loro creazioni ad hoc per l’occasione, con una mostra ospitata fino al 6 gennaio 2019, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, in quel di via Nazionale.
Attraverso le tavole si ripercorrono così 25 anni di “Roma Fumettara” o meglio, come gli stessi specificano attraverso una celebre frase di Giotto: “Roma è la città degli echi, la città delle illusioni, la città del desiderio”. In un continuo di progresso, non è perciò azzardato dire che, per molti versi, il fumetto si può considerare la pittura del presente, con uno sguardo rivolto al futuro.
Erano gli anni ’60 e ‘70, ed a Roma, nasceva la rivista “Comic Art”, da un’idea di Rinaldo Traini, rivista che richiamava i più grandi fumettari del tempo. Non stiamo sbagliando usando la parola fumettari, perchè questo è il segno distintivo, voluto ieri come oggi, dalle matite d’autore ispirate all’ombra del Colosseo e che rimarcano così la loro anima romana. Da questi primi passi si è poi arrivati alla Scuola Romana dei Fumetti, nata nel 1993 da un team di autori, Giancarlo Caracuzzo, Paolo Morales, Massimo Rotundo, Stefano Santarelli e Massimo Vincenti, “provenienti dalle più diverse esperienze degli anni ’70 e ’80. Autori che vogliono chiamare la loro scuola “romana” ispirandosi all’omonima corrente pittorica. Autori che vogliono trasmettere le proprie conoscenze agli allievi attraverso il metodo della “bottega”. Autori che immaginano la loro scuola come una Bauhaus. E in 25 anni, da quella scuola, sono usciti altri autori che lavorano per le principali case editrici italiane e internazionali. Alcuni di loro, poi, ne sono addirittura diventati soci, in pieno spirito Bauhaus. Come Massimo Rotundo, disegnatore di Tex, Stefano Caselli, disegnatore Marvel, Marco Gervasio con il suo “PaperTotti”, Eugenio Sicomoro, che collabora con i maggiori editori francesi, Arianna Rea, autrice per la Disney America, Simone Gabrielli, disegnatore della Glénat e della Bonelli, Maurizio Di Vincenzo, disegnatore di Dylan Dog, Lorenzo “LRNZ” Ceccotti, autore per Bao Publishing, Riccardo Federici, disegnatore per DC Comics, Carlo Labieni e Marco Valerio Gallo, storyboard artist, Claudio Bruni, regista d’animazione e Greg, Lillo e Max Paiella, attori dal passato da “fumettari” e docenti della SRF, solo per citare alcuni nomi di quelli presenti nella mostra”.
Ogni matita in mostra lacia la sua firma ed il segno distintivo dello stile personale, raccontando ciscuno la propria Roma, i ricordi eterni di una città che ha sempre e per sempre, davvero tanto da raccontare.