C.S.
Oggi a partire dalle 15,30 alla Casa del Cinema doppia proiezione con
“La presidentessa” di Germi e “Colpo gobbo all’italiana” di Fulci ed uno
speciale omaggio al critico cinematografico, Ciro Giorgini, alle 19,30
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
Cento anni fa nasceva l’attore Aroldo Tieri, una delle figure più importanti del cinema e del teatro italiano. La Casa del Cinema e il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale hanno deciso, in occasione della ricorrenza, di ricordare l’interprete calabrese con una giornata di proiezioni a lui dedicate.
Oggi alle ore 15.30 e alle ore 17.00 verranno proiettati il film di Pietro Germi La presidentessa e la pellicola di Lucio Fulci Colpo gobbo all’italiana.
Figlio del commediografo, giornalista e critico teatrale Vincenzo Tieri, che fondò e diresse Il Corriere del Teatro, Aroldo già studente universitario di giurisprudenza, s’iscrisse all’Accademia d’Arte Drammatica dove si diplomò. Esordì a teatro nella Francesca da Rimini, prima di entrare nella compagnia del Teatro Eliseo di Roma. Successivamente ha formato compagnia con Pilotto, Elena Zareschi, Ninchi, la Gioi, la Villi e ha fatto parte dello Stabile di Roma diretto da Salvini. È apparso in spettacoli di rivista e in commedie musicali accanto ad Anna Magnani, Walter Chiari, oltre a numerose trasmissioni televisive. Esordì al cinema con Mille chilometri al minuto (1939) di Mario Mattoli, cui seguirono diverse commedie dei telefoni bianchi. La popolarità cinematografica la raggiunse però tra la metà degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, lavorando come spalla di successo dei maggiori attori e comici del cinema italiano tra cui Totò in quasi 110 film. Alla fine degli anni Sessanta tornò a tempo pieno al teatro, dopo che nel 1965 aveva formato con la moglie Giuliana Lojodice la compagnia Tieri-Lojodice. Negli oltre trenta anni di attività la coppia mise in scena un repertorio che andava da Shakespeare a Molière, da Pirandello a Shaw. Nel 1984 l’attore ha ricevuto il Premio Armando Curcio per la rappresentazione di Un marito di Italo Svevo.
ore 15.30 La presidentessa di Pietro Germi (1952, 88’)
«Espulsa da una cittadina francese come fonte di scandalo, Gobette (Pampanini), avvenente soubrette, si rifugia in casa del magistrato (Pavese) che l’ha allontanata e, scambiata per sua moglie (Ninchi), seduce il ministro della Giustizia (Dapporto) di passaggio che promuove il magistrato a una sede di Parigi. Tratto dalla pièce La présidente (1912) di Maurice Hennequin e Pierre Veber e sceneggiato da Aldo De Benedetti, “è tutt’altro che un film inguardabile ed esanime, solo che [P. Germi] vi si tiene completamente ai bordi e si guarda bene dal metterci i piedi” (M. Sesti). Una prestazione d’opera, insomma, ma governata da un navigato professionista» (Morandini). Aroldo Tieri interpreta il giudice Luciano Pinglet.
ore 17.00 Colpo gobbo all’italiana di Lucio Fulci (1962, 100’)
«Colpo gobbo è una commedia ispirata ai canoni del rififi-movie. Pur rientrando nel genere, ne stravolge l’assunto di partenza: obiettivo della banda criminale protagonista della storia, infatti, non è conquistare un tesoro ben protetto, ma restituirlo al legittimo proprietario (una banca) senza che nessuno se ne accorga»(Albiero/Cacciatore). Con Mario Carotenuto, Gino Bramieri, Andrea Checchi, Giacomo Furia, Aroldo Tieri.
ore 19.30“La stella del cinema”. Ricordando Ciro Giorgini
Una serata per ricordare Ciro Giorgini. Oggi alle ore 19.30 alla Casa del Cinema di Roma si renderà omaggio al compianto critico cinematografico con la proiezione di un classico della cinematografia italiana, divenuto nel tempo la sua magnifica ossessione: La stella del cinema di Mario Almirante.
La pellicola del 1931 è stata oggi recuperata e salvata grazie all’intervento di Fuori Orario – RAI 3 (trasmissione della quale Giorgini era autore) e RAI Cinema che ne hanno acquisito i diritti televisivi in collaborazione con la RIPLEY’S FILM. Per decenni invisibile e lungamente inseguito dal critico, il film è divenuto finalmente visibile al pubblico grazie allo sforzo, anche economico, degli amici di sempre e dei suoi colleghi.
E proprio per ricordare Ciro e la sua ultima grande passione, quelle stesse persone oggi, prima della sua messa in onda televisiva, permetteranno la proiezione del film in una sala cinematografica – seppur di eccezione – regalando così al pubblico la visione di un paesaggio urbano ormai svanito: gli studi cinematografici della Cines di Porta San Giovanni a Roma poi andati distrutti in seguito ad un incendio, l’interno dei mitici teatri sostituiti poi dalla creazione di Cinecittà ed una Roma scomparsa da decenni.
Una testimonianza importante non solo della cinematografia italiana ma anche della passione che negli ultimi anni aveva occupato Giorgini. Un lavoro di ricerca e mappatura dell’universo cinematografico romano con le sue sale storiche e i numerosi documenti filmati in grado di rievocare l’immagine di una città mitica, svanita, ormai perduta.