A cura di: G.Gaito
Con oltre 160 dischi incisi in Italia e all’estero e almeno 20 premi Top Jazz vinti nella sua lunga carriera, Franco D’Andrea è ormai considerato uno dei migliori pianisti contemporanei e rappresenta l’eccellenza che il jazz italiano ha saputo partorire negli ultimi 50 anni.
Per questa occasione, l’11 marzo uscirà la biografia “Franco D’Andrea. Un ritratto”, a cura del giornalista Flavio Caprera, pubblicata dalla casa editrice EDT e impreziosita dalla prefazione di Enrico Rava.
Nato a Merano nel 1941, D’Andrea incomincia a suonare il piano da autodidatta a 17 anni, avendo suonato in precedenza tromba e sax soprano. Dopo una parentesi bolognese nei primi anni ‘60, che lo vede anche al fianco di Lucio Dalla in quartetto jazz, è alla Rai di Roma nel 1963 che comincia la sua attività professionale, insieme a Nunzio Rotondo. Incide il primo disco con Gato Barbieri nel 1964 – col quale collabora due anni, fonda insieme a Franco Tonani e Bruno Tommaso il Modern Art Trio nel 1969, per poi entrare nel 1972 nel gruppo progressive jazz “Perigeo”.
Da lì in poi, una lunghissima carriera come pianista, arrangiatore e leader di numerosi progetti, elaborando uno stile personale e molto originale che attinge alle fonti più disparate, dal serialismo al jazz-rock, dalla world music a quella contemporanea.
Un’unicità la sua, testimoniata da più di duecento brani composti, autorevoli riconoscimenti accademici, tra cui il Prix du Musicien Européen 2010″ de l’Academie du Jazz de France, centinaia di collaborazioni con musicisti di tutto il mondo (Johnny Griffin, Dexter Gordon, Steve Lacy, Enrico Rava, Lee Konitz, Phil Woods, Han Bennink, Dave Douglas e Dave Liebman), masterclass tenute in diverse scuole e accademie.
Fino, ovviamente, alle tante formazioni che ha saputo incendiare con il suo sconfinato talento. Con i suoi dischi, i suoi concerti e la sua attività didattica, Franco D’Andrea ha tracciato un percorso tutto personale nel jazz, portando avanti una ricerca profonda nell’ambito della musica afroamericana, dando vita a progetti ambiziosi che vanno dal “solo” a formazioni più allargate come l’ottetto e “Eleven”, sempre mantenendo una cifra estetica e poetica estremamente originale.
Da diversi anni pubblica i suoi album con l’etichetta Parco della Musica Records. L’ultima sua fatica discografica si intitola “New Things” ma è già al lavoro su due nuovi progetti.