C.S. a cura di S.R. per SIGENP
IL PRESIDENTE CLAUDIO ROMANO: “CHIEDIAMO AL MINISTRO SCHILLACI SUPPORTO PER REALIZZARE IL PRIMO REGISTRO NAZIONALE DEGLI INCIDENTI PER INGESTIONE DI CORPI ESTRANEI E CAUSTICI IN ITALIA”
La campagna si svilupperà su tre punti: informazione capillare alle famiglie su come prevenire e sui pericoli della sottovalutazione; implementazione della rete nazionale di pediatri endoscopisti negli ospedali; creazione di un data base ufficiale per la rilevazione degli eventi. “Perché le conseguenze possono essere drammatiche e durare anni, se non tutta la vita”, come hanno testimoniato due mamme che raccontano la loro esperienza in conferenza stampa.
Sono incidenti domestici frequenti, specialmente sotto i 6 anni, ma talvolta (nel 10-20% dei casi) possono avere conseguenze nel tempo, in qualche caso anche molto gravi o addirittura mortali. Il tasso di ingestione dei corpi estranei – secondo dati europei eamericani – è aumentato in 15 anni del 91.5% ed è quasi raddoppiato sotto i 6 anni di età. Le monete sono gli oggetti piu’ frequentemente ingerite (62%), le batterie (micropile al litio) rappresentano il 7% di tutti i casi. Queste ultime possono provocare, nel 10-20%, gravi danni all’organismo e talvolta mortalità. L’ingestione di caustici, in particolare prodotti per la pulizia della casa e detersivi, rappresenta un terzo degli incidenti domestici, responsabili di circa 1.000 ricoveri l’anno.
“E’ un fenomeno molto preoccupante – spiega il Presidente Sigenp, prof. Claudio Romano – e già nel 2020 la Società Italiana di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica aveva pubblicato una Consensus rivolta ai pediatri per la gestione di questi incidenti. Ora ci rivolgiamo anche alle istituzioni e alle famiglie perché svolgano una necessaria opera di prevenzione primaria, seguendo le regole che abbiamo riassunto in un flyer che distribuiremo in scuole, ospedali e farmacie”.
Il ruolo dei servizi sanitari e delle Società Scientifiche è fondamentale nella formazione degli operatori sanitari e nell’organizzazione dei servizi. In Italia ancora non esiste un registro che fotografi esattamente la grandezza del fenomeno e comprenda tutti i dati di questi incidenti. Per questo è necessaria una rete operativa tra servizi, l’utilizzo di adeguati strumenti con l’obiettivo di raggiungere uno standard minimo uniforme tra le varie regioni e realtà ospedaliere. L’elaborazione da parte degli esperti SIGENP di un “framework operativo” può consentire di sensibilizzare gli operatori sanitari sul fenomeno degli incidenti domestici e sugli interventi di prevenzione e di gestione adeguata in linea con le raccomandazioni scientifiche.
“Gli incidenti domestici di questo tipo nei bambini sono sempre più frequenti – aggiunge la dr.ssa Paola De Angelis, coordinatore nazionale dell’Area di endoscopia e indagini diagnostiche strumentali SIGENP – si pensi che soltanto le situazioni patologiche gravi conseguenti alla ingestione di disk battery sono aumentate di sette volte negli ultimi vent’anni. Per questo ci siamo attivati sia per informare capillarmente i genitori sul territorio, sia per formare più endoscopisti preparati per queste emergenze, in modo che nei Centri ce ne sia sempre uno reperibile quando serve, senza attese dannose”.
“I servizi di emergenza endoscopica pediatrica h24 non sono omogeneamente presenti nelle diverse città italiane – aggiunge il prof. Salvatore Oliva, Università La Sapienza, responsabile Endoscopia Digestiva Pediatrica Policlinico Umberto I – così come anche tra le diverse regioni, complicando quindi notevolmente l’accesso alle cure per i nostri pazienti e creando possibili significative disparità di trattamento. Spesso, infatti, i pediatri gastroenterologi devono per forza di cose avvalersi della collaborazione degli endoscopisti dell’adulto o dei chirurghi pediatrici per far fronte a questo tipo di emergenze”. Ma è necessario arrivare a uno standard di trattamento simile in tutti i centri ospedalieri, anche se per raggiungere questo obiettivo saranno necessari sforzi organizzativi e tempi lunghi. E l’aiuto dei genitori. “Mi preme sottolineare la necessità da parte di tutti i Pronto Soccorso di garantire la presa in carico dei bambini con ingestione di corpi estranei o sostanze caustiche secondo preciso percorso diagnostico-assistenziale riconosciuto – spiega il dott. Filippo Torroni, responsabile dell’endoscopia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma – Ma è importante anche il comportamento dei genitori, che devono avere nozioni di base sulla condotta da seguire. Innanzi tutto non indurre i vomito nel bambino in caso di sostanze caustiche: questa manovra rischierebbe di bruciare ancora di più l’esofago. Anche in caso di ingestione di un oggetto mai provocare il vomito perché potrebbe causare l’inalazione del corpo estraneo. In caso di ingestione di disk battery somministrare miele perché protegge le mucose e riduce i danni all’esofago.” Sigenp ha deciso di mettere a punto un flyer per la prevenzione primaria (per esempio non travasare liquidi caustici in bottigliette o altri contenitori, non lasciare telecomandi, termometri o altre apparecchiature incustodite) e comportamenti utili per la prevenzione secondaria, sottolineando le corrette regole di comportamento per i genitori che si trovano a dover soccorrere i loro figli.