A cura di: Fabiana Carucci
Direttore Editoriale www.italianbabylon.net
Riflettori accesi sulla serata di WOMEN for WOMEN Against Violence – Premio Camomilla, giunta al suo quinto appuntamento. L’evento, curato ed organizzato da Donatella Gimigliano Presidente dell’Associazione Consorzio Umanitas, ha richiamato l’attenzione della stampa, di volti noti dello spettacolo, degli addetti ai lavori e del grande pubblico, tutti riuniti nel nome della lotta alla violenza di genere e alla malattia del secolo: il cancro.
L’edizione 2019 ha voluto portare il suo sostegno al progetto “Valigia di Salvataggio”, dell’Associazione Salvamamme, che offre alle donne che decidono di fuggire dal loro aguzzino, magari anche con i figli, un primo rifugio ed anche una valigia con i beni di prima necessità, affinchè le stesse non siano tentate di ritornare a casa per prendere le proprie cose, laddove è stato dimostrato che molti femmincidi avvengono proprio in questo momento.
Ad aprire la serata e la kermesse è stata la musica tecnologica del violino del Dj set Voice & Electric Violin, Andrea Casta.
Molti i volti noti saliti sul palco, come Enrica Bonaccorti, chiamata per premiare l’orfano di femminicidio, Carmine Ammirati, che attraverso la voce di Vincenzo Bocciarelli, ha dedicato alla madre assassinata una toccante poesia. La Bonaccorti ha ribadito poi ancora una volta il suo no al ritorno dall’orco di quelle donne che, nonostante vittime di abusi e violenze, persistono nel dirsi innamorate del loro aguzzino, “perchè questo non è amore“.
Sul palco anche Barbara Bouchet, che ha consegnato il premio a Roberta Beolchi, presidente dell’associazione Edela. Non sono mancati il sostegno anche di Maria Rosaria Omaggio e di Valeria Marini da sempre impegnata in campagne anti violenza, mentre ai momenti di denuncia, di ricordo e drammatico racconto, si sono alternati quelli più ludici come l’intervento del comico Antonio Giuliani e del vincitore del Tale e Quale Show 2018 Antonio Mezzancella.
Numerose anche le autorità presenti, tra cui il Generale della Legione Carabinieri Lazio Minicucci Marco, chiamato a premiare Valeria Grasso, che ha ricordato come le Forze dell’Ordine siano sempre accanto a chi ne ha bisogno; presenti anche Sandro Luzzi Presidente della Psipol e Francesco Schitulli Presidente della LILT.
In un epoca difficile come quella attuale in cui i femminicidi sono all’ordine del giorno, ancora molto c’è da fare, per estirpare questa orribile piaga sociale, come del resto una cultura planetaria troppo spessa ostile al sesso femminile ed impreganta di misogenia.
La violenza non nasce però solo dalla mano dell’orco, ma anche da una delle malattie più terribili che hanno mai toccato l’essere umano: il cancro. L’Associazione Umanitas e la Gimigliano si battono da sempre anche contro questo mostro e tutte le cicatrici che lascia nel corpo come nell’animo. Il monitoraggio costante permette di mantenere sempre viva l’attenzione e di continuare a lottare finché servirà farlo, ecco perchè all’interno della manifestazione viene consegnato il Premio Camomilla, un riconoscimento voluto per dare merito a chi non smette mai di essere in prima linea contro il male e le sue molteplici forme. Ai vincitori è stata consegnata una scultura composta da 2 mani che sollevano un fiore di camomilla, ben noto per le sue doti curative anche nei confronti delle altre piante, con una forza enorme e persistente a dispetto del delicato e fragile aspetto; la scultura porta la firma del maestro orafo, Michele Affidato.
WOMEN for WOMEN ha ricevuto il patrocinio della Rai, della Regione Lazio, del Comune di Roma Captale, dell’Unicef, della Croce Rossa Italiana, della LILT (Lega Italiana Lotta contro i Tumori), della FERPI, un vero esercito perchè l’unione fa la forza. “Ho voluto mettere insieme la violenza di genere e la lotta contro il cancro – ha spiegato Donatella Gimigliano – perchè i segni che entrambe lasciano sono ferite indelebili nel corpo e nella mente di una donna“.
Sul palco i padroni di casa della 5a edizione sono stati Arianna Ciampoli e Livio Beshir, che hanno presentato i molti ospiti della serata e i vincitori del premio Camomilla 2019 andato in questa edizione a Walter D’Errico che ha firmato il corto “Il Giorno più bello” interpretato da Caterina Milicchio e Gianclaudio Carretta, entrambi saliti sul palco, di cui in sala è stato proiettato il trailer. La statuetta del Premio Camomilla è stata assegnata anche a Francesco Samengo Presidente dell’Unicef.
Il Premio Camomilla è andato poi a Leyla Hussein, Amministratore Delegato di Hawa’s Haven, nonchè Ambasciatrice mondiale di The Girl Generation, impegnata da anni contro la terribile piaga delle mutilazioni genitali femminili, nonchè in prima linea in 10 Paesi.
Premiati anche Benedetta Rinaldi membro della LILT che ha ricordato la Campagna Nastro Rosa 2019, in cui si sottolinea l’importanza della prevenzione ad ogni età, laddove una diagnosi precoce del male del secolo può salvare la vita. Testimonial della Campagna di Prevenzione, con particolare accento sul Cancro al Seno è la bella Belen Rodriguez, che ricorda sempre come un monitoraggio continuo e preventivo può fare molta, davvero molta differenza.
Maria Rosaria Omaggio ha prestato la voce ed il volto ad una delle più emozionanti storie di una donna che è sopravvissuta ad un terribile tentativo di femminicidio, Barbara Bartolotti. La siciliana Bartolotti era in attesa di un bimbo quando è stata aggredita da un collega di lavoro che era segretamente innamorato di lei e la voleva ad ogni costo. L’orco le ha preso a martellate il cranio, l’ha accoltellata e poi le ha dato fuoco, riducendola in fin di vita: Barbara si è salvata fingendosi morta e dopo un indicibile numero di operazioni ed un calvario medico ha anche messo al mondo una bimba, la cui foto porta sempre con se e che è l’emblema della sua vittoria contro il mostro, mostro che ad oggi non solo non è nelle patrie galere, ma addirittura è stato assunto in una molto nota banca, alla faccia della giustizia. “Mio marito è poliziotto – ha affermato la Bartolotti – e oggi anche uno dei miei figli ha scelto di servire lo Stato, così come noi tutti, perché a dispetto di quanto mi è successo, io e tutta la mia famiglia abbiamo deciso di non inseguire la via della vendetta, bensì di affidarci alla legge e restare fedeli allo Stato ed alla giustizia: a proposito di giustizia, porto sempre con me e amo mostrare la foto di mia figlia, quella figlia che è nata dopo il mio calvario e la mia rinascita e che è il simbolo della vittoria contro il male“. Barbara ha contagiato tutti con la sua forza e la determinazione a reagire con positività contro ogni prova negativa a cui la vita ci sottopone, lei che “ha vissuto 2 vite, di cui la prima è stata un martirio“. Un esempio ed una testimonianza di coraggio che ha scosso l’intera platea. Euridice Axen ha invece introdotto la storia di Valeria Grasso testimone di giustizia contro il clan Madonia che ha fatto arrestare oltre 25 donne del clan e che è andata avanti per la sua strada nonstante le minacce di morte, per dare un esempio di coraggio anche ai suoi figli e dare a loro ed alle nuove generazioni la possibilità di vivere in un mondo migliore: ad oggi Valeria si occupa di beni confiscati alla mafia.
Una due ore ricca di emozioni, che ha rafforzato l’interesse delle donne, ma anche degli uomini, verso una piaga che deve essere debellata, la violenza di genere, ma ha anche ribadito l’importanza della prevenzione contro una malattia killer che può e deve essere sconfitta sul nascere.