di: Giorgia Sbuelz
Massimo Corvo non ha bisogno di presentazioni: il successo in Italia di celebrità come Bruce Willis, Vin Diesel o Jean Reno si regge anche per merito delle corde vocali di un attore della sua tempra. La lista dei personaggi da lui doppiati è infinita, così come le occasioni in cui è stata impiegata, da spot a cartoni animati.
E mentre Morpheus, alias Laurence Fishburne, con la voce profonda di Massimo, ci offriva una pillola rossa o una pillola blu nel film Matrix, oggi Massimo stesso è pronto a tentarci con altre pillole, quelle di Ercole, ma mettendoci tutto il suo talento per intero, il suo viso e il suo carattere, che già avevamo avuto modo di apprezzare a teatro come al cinema e in tv. In questi giorni infatti l’attore veste i panni del Dottor Frontignan nell’esilarante commedia “Le Pillole d’Ercole”. Non è la prima volta che Massimo interpreta il ruolo del protagonista nell’opera di Charles Maurice Hennequin e Paul Bilhaud: già nel ’91 si era cimentato con successo nella parte. Stavolta la regia è affidata a Stefano Mondini e le musiche al Maestro Fabio Frizzi. Affiancato da un cast sfolgorante vedremo in scena Massimo al Teatro Cassia dal 1 al 5 e dal 9 al 12 maggio.
Tra una prova e l’altra, Massimo Corvo ci concede gentilmente questa intervista a pochi giorni dal debutto.
“Le Pillole d’ Ercole” è una commedia che fra teatro e cinema fa divertire il pubblico dagli inizi del secolo scorso. Come sono le “Pillole” stavolta?
Siamo nel 1919, dove ancora è credibile l’ingenuità. Il resto lo fa il testo, macchina perfetta di battute a ripetizione, e costruzione in crescendo degli avvenimenti, con uno sviluppo sempre più frenetico di situazioni (per Frontignan) a dir poco devastanti. I personaggi sono cattivi, si denigrano, si ostacolano e si burlano di loro stessi.
E com’è il dottor Frontignan di Massimo Corvo?
Un signore dei primi del’900, che gioca a fare il medico sulla pelle dei pazienti, senza alcuna fiducia nella medicina in generale. Innamorato della moglie, con battuta pronta che difficilmente fa ridere, borghese, un po’tonto e ingenuo e che come tutti gli uomini, ha il terrore delle corna. Adorabile a suo modo per la fiducia che ha nel genere umano, onesto, ma in contraddizione con le sue azioni: una marionetta perfetta che si lascia pilotare dagli eventi, un piccolo pesce che si lascia trasportare nell immenso oceano della crudeltà umana.
Come nasce l’idea di raccogliere questo cast d’eccezione?
Innanzitutto sono amici, colleghi preziosissimi e grandi professionisti. Diciamo che questa è un’ opera prima di tante commedie che metteremo in scena, perché credo molto nella forza comune, nel gruppo che lavora, e crea energia da far circolare. Mi auguro di riuscire a trasmettere questa energia anche al pubblico. Le Pillole d’Ercole è una commedia che torna per me dopo 23 anni, e fu un punto di ripartenza con il teatro… Oggi è un punto di partenza di una compagnia che farà tanta strada insieme. Da notare anche i giovani della nostra compagnia, talentuosi e pieni di buona volontà.
E’ stato difficile sintonizzare tutti questi talenti su un unico palco?
I caratteri sono forti, formati e consolidati. Siamo “teste calde”e come è normale che sia, ci si confronta anche duramente, ma la saggezza e la pazienza del regista (Stefano Mondini) hanno sempre fatto da spartiacque. Io credo molto nel confronto e le nostre riunioni di compagnia sono servite a concertarci e a conoscerci meglio anche nella vita privata, che ognuno volente o nolente porta con sè anche sul palco; l’importante è condividere tutto e offrirsi alla causa senza parsimonia.
Come tornerà a casa il pubblico dopo queste”Pillole d’ Ercole”?
In macchina!… al Cassia c’è un comodo parcheggio!… Contento! La storia è intrigante, facile da seguire e per niente noiosa, non ci sono pause, si ride e c’e’ tanto da apprezzare, dalle musiche originali del maestro Fabio Frizzi, agli splendidi costumi di Enrica Biscossi. Il cast di attori è vincente! Mi auguro di poter riprendere lo spettacolo anche nella prossima stagione, perché un’opera del genere merita di vivere a lungo.
E come tonerà a casa Massimo Corvo?
In moto, perche’ odio il traffico anche se le buche delle strade di Roma sono un pericolo costante! A parte le battute alla Frontignan… Con tanta ricchezza interiore (il teatro si fa per passione, per amore) con una nuova esperienza e con la convinzione che ognuno di noi avrà dato tutto per allietare il pubblico.
E noi non abbiamo dubbi!