Di: Fabiana Carucci
Si chiama “HANAMI”, ed è la bellissima tradizione giapponese che vede tutti gli abitanti del Paese del Sol Levante, osservare la fioritura dei ciliegi. Si, la primavera in Giappone è l’occasione per sintonizzarsi con la rinascita della natura e prendere tutta la buona energia della vita che sboccia per rigenerarsi ed iniziare al meglio un nuovo ciclo di vita.
Nel XX secolo, verso gli anni ’30, il particolare legame fra Italia e Giappone, permise la nascita dell’Istituto Giapponese di Cultura in Italia con sede a Roma. Un punto focale di dialogo culturale, nato in uno spicchio di territorio donato dal comune della Città Eterna al Giappone, per permettere la nascita di un centro di riferimento atto a portare e diffondere le tradizioni e la cultura del Sol Levante in Italia. In questo modo si è creato un primo intreccio per il dialogo interculturale che ancora oggi prosegue e fa registrare un costante crescendo d’interesse.
Il privilegio concesso all’Italia ed alla città di Roma è grande. Basti pensare che in tutta Europa solo altri due punti di questa unione interculturale col Giappone sono stati concessi. Nell’Istituto romano, che è stato edificato seguendo esattamente la struttura delle case aristocratiche giapponesi, costruito interamente ed esclusivamente con materiale proveniente dal Giappone, si possono trovare iniziative a 360°, che parlano della cultura del Sol Levante per tutto l’anno.
In questo periodo, ogni anno e fino a tutto maggio, l’Istituto apre il suo giardino giapponese e offre visite guidate per l'”Hanami”. Il sold out è stato pressocchè immediato e la richiesta è ancora altissima, con persone che si presentano in sede, nella speranza di qualche rinuncia dell’ultimo minuto.
La visita permette di immergersi per circa mezz’ora in un pezzo d’Oriente. A salutare gli ospiti un bellissimo ciliegio donato direttamente dall’Imperatore. Sviluppato su una pendenza collinare, il giardino offre un laghetto con delle piccole cascate e delle strutture tipiche che sembrano nascere direttamente dalla terra, quasi fossero elementi naturali essi stessi. Fiori e piante ben si fondono con i giochi d’acqua e le rocce, in un mix naturale che regala pace e serenità e che offre un assaggio del profumo d’Oriente.
In Giappone l’anno fiscale, scolastico e lavorativo inizia il primo di aprile. Così, in coincidenza con la stagione primaverile, l'”Hanami” letteralmente “osservare i fiori”, è un antica tradizione che vede impegnate tutte le famiglie giapponesi ad ammirare e celebrare la bellezza dei fiori di ciliegio, i “Sakura”; un vero e proprio evento che segna questa stagione. Il territorio del Giappone ha una forma allungata che vede l’estensione da sud a nord, con differenze climatiche un po’ come da noi in Italia. Così accade che nella parte più a sud, verso Okinawa, la fioritura inizi già verso febbraio, risalendo pian piano fino ad arrivare a nord, ad Hokkaido, ove i ciliegi sbocciano verso fine aprile o i primi di maggio.
L'”‘Hanami” è una pratica molto antica, probabilmente risalente all’epoca “Nara” (710-794), direttamente in arrivo dalla Cina dei Tang. A quei tempi l’attenzione della contemplazione floreale era rivolta ai fiori di pruno, gli “ume”; fu poi in epoca “Heian” (794-1185) che l’attenzione si rivolse ai fiori di ciliegio che divennero così i protagonisti dell'”Hanami”.
L’imperatore Saga pose un accento su questa celebrazione, istituendo la pratica di tenere festeggiamenti e balli, proprio sotto le chiome rosa dei bellissimi alberi che adornavano i giardini del palazzo della Corte imperiale Kyoto: un evento di primaria importanza, a cui era invitata l’intera aristocrazia, in un happening esclusivo e riservato. Pian piano, le feste all’ombra dei ciliegi furono aperte sempre di più alla popolazione. Così, in epoca “Azuchi-Momoyama” (1568-1600) ed ancor di più in quella “Edo” (1600-1868), quando l’intera popolazione iniziò a riunirsi in festeggiamenti sotto gli alberi fioriti, sorseggiando magari del sakè. Oggi l'”Hanami” è divenuta una tradizione irrinunciabile per ogni cittadino del Sol Levante. Basti pensare che esiste un apposito servizio metereologico dedicato al monitoraggio dello stato di avanzamento della fioritura in tutto il paese, ossia il “Sakurazensen”, che aggiorna all’apparire dei primi boccioli di febbraio, fino al’esplosione floreale del nord, che saluta dolcemente il mese di maggio.
Un’ultima curiosità che farà piacere ai romani. In via Panama, come anche al laghetto dell’Eur, ci sono dei bellissimi ciliegi in fiore e, sembra, che già da tempo i romani, abbiano preso l’abitudine di fare pic nic sotto i ciliegi del laghetto di Roma Eur. Incontri di culture all’ombra dei fiori. Benvenuta primavera!