TEATRO INSIEME
con il Patrocinio
della Regione Puglia, della Provincia di Bari, dell’Università degli Studi di Bari e del Teatro Pubblico Pugliese
presenta
Dal 29 ottobre al 3 novembre
al Teatro Millelire di Roma
ROSSO PROFONDO
Improvvisa e misteriosa dipartita del
Presidente del Consiglio
Scritto da Luigi Lunari
interpretato e diretto da
Domenico Clemente
Di: Rocchina Ceglia
Uno spettacolo diretto, senza fronzoli e sovrastrutture. Un racconto tutto d’un fiato di una vicenda immaginaria eppur così vicina alla nostra realtà, al momento politico che stiamo attraversando.
Dal 29 ottobre al 3 novembre il Teatro Millelire ospita Rosso Profondo, un testo di Luigi Lunari diretto e interpretato da Domenico Clemente.
Un Presidente del Consiglio, proprio nel giorno del suo insediamento, riceve la notizia che un tumore non gli lascia che pochi mesi di vita. Decide, allora, di dedicarsi a realizzare gli ideali in cui credeva fin da ragazzo, in tutta semplicità, al di là di ogni convenienza e prudenza politica. Così, scende in piazza e comincia a parlare con la gente, con tutti quelli che incontra. E lo fa apertamente, senza più nessuna di quelle cautele di cui i politici sono soliti rivestire i loro pensieri, ma semplicemente dicendo quello che pensa, chiamando le cose col proprio nome. E la gente lo ascolta. Per la prima volta, un uomo politico annulla la distanza abissale che c’è tra il palazzo e la gente comune, il popolo. E il popolo è dalla sua parte.
Ma questo suo modo di fare si scontra, inevitabilmente, con le resistenze di tutti i partiti della coalizione di governo, allarmati all’idea di non poter più continuare a “spartirsi la torta”…! E così, considerato ormai una pericolosa scheggia impazzita, in una sorta di riunione segreta, come dei gangster, dei mafiosi della vecchia Chicago, i suoi ex-amici decidono di eliminarlo. Ma prima che questo accada, il Presidente riceve una notizia che ribalta completamente la situazione: la diagnosi infausta è solo il frutto di un banale errore, di uno scambio di cartelle. In realtà egli sta benissimo. Questo, però, non lo rallegra. Anzi, lo getta in uno stato di ansia e di disperazione. Tutto il coraggio che aveva manifestato “in punto di morte” scompare all’idea di avere ancora una vita davanti, con le sue meschinità, i compromessi, le ipocrisie.
Nessuno saprà mai se il Presidente, che muore cadendo dalla finestra, sia stato ucciso dai congiurati o sia fuggito dalla vita di propria iniziativa. L’ultimo suo pensiero, folgorante, sono poche parole da una poesia di Majakovski: “In questa vita non è difficile morire. Vivere, è di gran lunga più difficile.”
ROSSO PROFONDO
di Luigi Lunari
diretto e interpretato da Domenico Clemente
al Millelire
via Ruggero di Lauria 22 Roma
dal 29 Ottobre a 3 Novembre 2013
ore 21.00 – domenica ore 18.00
Costo biglietto: intero 12.00, ridotto 10.00, tessera associativa 2.00
per info e prenotazione www.millelire.org – 0639751063 – 3332911132
Recensione
Di: Fabiana Carucci
Alzi la mano chi non ha mai sognato una volta nella vita un politico italiano che esce da Palazzo Chigi e gira tra la gente: uno senza auto blu, che rinuncia per primo ai privilegi della casta e li combatte tra la gente, con la gente: ma davvero. E perché dovrebbe farlo poi? Ci vuole coraggio, ma tanto coraggio. Tipo quello che si trova quando non si ha davvero più nulla da perdere. Così, un uomo che ha appena coronato il suo sogno, uno che ha giusto ora messo piede nella stanza dei bottoni, partendo dal basso e salendo su di corsa per una carriera nata sui principi da sempre ricercati quanto evitati di un mondo giusto, meritocratico, leale, coraggioso o persino onesto, prende possesso della sua vita come mai prima. Messo di fronte al conto alla rovescia di signora morte, il neo Presidente del Consiglio tira fuori se stesso. Riscopre l’uomo e zittisce il politico. Esce fuori da una vita ingabbiata in compromessi del quieto vivere, in emozioni soft che salvano la pelle ma rubano la vita. Ad un passo da un’inesorabile dipartita, il nostro eroe tira fuori le unghie e lascia che a parlare sia la sua sete di giustizia sociale.
Domenico Clemente porta sul palco un monologo sofferto come può esserlo solo il dialogo sincero con se stessi. Si sente in scena la presenza di un mondo intero di personaggi racchiusi nella sua indiscutibile capacità espressiva. Il dramma di un uomo che graziato e ritornato ad una potenziale lunga vita ritrova tutto il tormento di un’esistenza…come si deve… Lo spettacolo coinvolge, ed è decisamente di quelli che vorremmo far conoscere alla folla dei grandi eventi di piazza, di fronte la porta di Palazzo Chigi. Magari dentro.