C.S.
Si parte proprio oggi, giovedì 1 marzo per dare il via ad un connubio tra arte, scienza e filosofia, alla ricerca di quel nodo focale che lega tra loro elementi diversi, quanto accomunati dalla voglia di conoscenza, dalla sete di sapere e dall’estro della creatività.
Il turbamento provocato dall’arte e i segreti della Terra sono i temi al centro dei tre appuntamenti in programma il 1 marzo all’Accademia di Francia per I Giovedì della Villa, ideati dalla direttrice Muriel Mayette-Holtz e curati da Cristiano Leone.
La storica dell’arte Julie Cheminaud propone una lettura alternativa della “sindrome di Stendhal” nella conferenza che apre I Giovedì alle 18; viaggio al centro della Terra e incursione su Marte nell’incontro delle 19 con la ricercatrice e geologa Violaine Sautter invitata da Maxime Guitton, storico dell’arte e borsista a Villa Medici; infine, alle 20.30, la parola passa a Philippe Ouaki Di Giorno, studioso del mondo vegetale e inventore di un metodo di coltivazione rivoluzionario.
Storica e docente di filosofia dell’arte all’Università Paris 1 Panthéon-Sorbonne, Julie Cheminaud ha dedicato gran parte della sua ricerca alla sindrome di Stendhal, quel particolare ‘turbamento’ che colpisce alcune persone al cospetto di opere d’arte di incommensurabile bellezza, nota anche come “sindrome di Firenze”. Allucinazioni, smarrimento, svenimenti; episodi brevi e improvvisi, descritti la prima volta dal viaggiatore Stendhal nel 1817 e studiati dalla psichiatra italiana Graziella Magherini negli anni ‘80 e ’90. Julie Cheminaud propone una lettura alternativa di queste esperienze estetiche straordinarie, teorizzando che l’eccesso da cui sono caratterizzate potrebbe rivelarsi una qualità. La sindrome di Stendhal sarebbe in questo senso originata più dalle opere stesse che non da un complesso individuale, e tale espressione designerebbe dunque un incontro particolare tra opera e individuo, tra passato e presente – e lì risiederebbe il suo potere di seduzione.
Studiare la scienza delle rocce equivale a penetrare i segreti delle pietre stesse, decriptare il loro alfabeto minerale, comprendere una temporalità congelata nell’intimità della materia. Nell’incontro delle 19, la geologa Violaine Sautter guida il pubblico di Villa Medici in un viaggio straordinario: dal centro della Terra, un mondo invisibile e impenetrabile a meno di 6400 km sotto i nostri piedi, fino a Marte, a più di 400 milioni di km dal nostro pianeta, attraverso le immagini trasmesse dal robot Curiosity, che percorre il pianeta rosso da cinque anni.
Philippe Ouaki Di Giorno è un agronomo e un inventore geniale. È sua l’invenzione dei Polyter, minuscoli granuli che riescono a trattenere l’acqua piovana nelle radici delle piante, consentendo la coltivazione anche in regioni desertiche. Una miscela composta da materiali completamente biodegradabili, che può rivelarsi rivoluzionaria in un mondo in cui l’acqua è sempre più un bene prezioso.