Di: S.V.
(non immagini in serie, ma serie di immagini)
Inaugurazione mercoledì 6 luglio 2016, ore 19.00
Della sua vita non si sa molto. Venuto al mondo in Uruguay, come un vagabondo, o un “centravanti anarchico dei due mondi” – come direbbe lui -, ha percorso con la sua reflex mezza America, prima di approdare in Europa – luogo natio dei “padri fotografici”.
Questa in sintesi la presentazione ancora vaga di Ruben Kano, misterioso personaggio che utilizza le immagini quale medium espressivo di ricerca (letteraria) e di conoscenza (filosofica). Non tanto un fotografo, quanto un “cercatore d’oro”; non oro duro, vero, egli cerca, ma un oro di luce, fluido di colore, colto tra le vie indifferenti del mattino. Ed anche, l’oro rilucente scoperto nell’indecifrabile, rigenerativo universo femminile. Alcuni suoi lavori saranno visibili, per la prima volta a Roma, nell’esposizione Les Dames dans l’aura. Percorso d’epigrammi prosaici: un’iniziativa curata da Stefania Valente e organizzata da Et Arte in collaborazione con la Muef Art Gallery di Francesco Giulio Farachi, spazio espositivo che accoglie questa serie di immagini, dal 6 all’8 luglio 2016.
Saranno esposti 20 scatti – suddivisi in 5 gruppi tematici, in forma di “serie”– che puntano il fuoco dell’obiettivo su una moderna figura di Venere: a volte sensuale e seducente, altre dolce e malinconica, la donna ritratta appare sempre come avvolta da un’aura, un alone magico che le conferisce qualità eteree, incorporee, pur mantenendo integra la sua potenza, intrisa di sensualità.
Poiché Ruben Kano cerca l’immagine di una “Venus proxima”, d’una Venere cioè vicina, appunto prossima – non di quella “perfetta”, stereotipata dal cliché piatto vincente nel mondo fashion o nei media. Un’idea di donna diversa, però attraverso il suo corpo di luce espressione di un’essenza profonda, ritrovando, così, alcune vie nuove o perdute dell’erotismo femminile. Della “Venus Proxima” – come del “Transoggettivo” – Ruben Kano ha anche in progetto un breve manifesto, come un programma nuovo d’azione, a riscrivere il rapporto tra donna, sguardo e desiderio, tramite l’immagine.
Biografia di Ruben Kano
Nato a Montevideo (Uruguay), Ruben Kano dopo l’inquietudine liceale e il mutismo politico della sua generazione sembra avere mosso i suoi passi risalendo un percorso latino, attraverso il Brasile fino alla Colombia e al Messico, dove si dice abbia cercato tracce di dei, e trovato un colore o sentore di donna, fino al ritorno ai padri europei, tra la Spagna e l’Italia. La fotografia è una sua guida per la conoscenza, forse una tecnica, o un piacere di seduzione; e una compagna del vagabondo.
Il Tropico è la sua vera patria, ma egli ritiene doverla fondare, ora, anche qui nei regni dell’Europa un po’ triste, in Italia. Confida nell’ombra in cui si defila, ma segue i colori del mondo, come gli uccelli di Rio, o i tifosi alle finali – in perenne trasferta, e quasi mai di lavoro.
Alessandro Denti, portavoce di Ruben Kano
Laureato in filosofia nelle materie estetiche, per diversi anni ha svolto attività di insegnamento presso diverse Università italiane (Dams di Roma Tre, Scienze dalla Comunicazione-Università di Genova, Iulm di Milano, Iac di Roma).
Accanto allo studio e ricerca nel campo della comunicazione e dei media (tra cui Fenomenologia degli schermi urbani, EAI, Roma-Berlino, 2014), e dell’impegno editoriale (Elemento 115) ha poi sviluppato un percorso creativo nell’ambito visuale, firmando negli anni più recenti una serie di opere video, e un’avventura di ricerca fotografica e narrativa.
A cura di Stefania Valente
Muef Art Gallery
(Via Angelo Poliziano 78/B – Roma)
Dal 6 all’8 luglio 2016
Inaugurazione: mercoledì 6 luglio 2016, ore 19.00