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Teatro – al Brancaccino di Roma 12/22 novembre “SALVOBUONFINE”

11 Novembre 2015 - ARCHIVIO

Di: R.C.

Istantanee contemporanee

con Riccardo Morgante – Luciano Guerra – Valentina Perrella

Alessandro Giova – Chiara Oliviero

e la partecipazione amichevole di ANTONELLO ANGIOLILLO

DRAMMATURGIA & REGIA Giancarlo Nicoletti

Teatro Brancaccino

Via Mecenate, 2 – ROMA

dal 12 al 22 Novembre

dal Giovedì al Sabato h 20.00 / Domenica h 17.30

  • Quindi sei sicuro?

  • Sì. Io non sono … Non voglio esserlo.

  • Perché?

  • Perché è così. Mi sento sporco, mi sento in colpa.

  • In colpa per cosa?

  • Non lo so.

  • Salvo, nel volersi bene, nell’amare, non ci sono colpe.

  • tu perché ti senti in colpa, allora?

Vincitore Premio Nazionale Drammaturgia Contemporanea “DO.IT

Selezione XI Edizione Premio “Dante Cappelletti”

Finalista “Nuovo Premio Teatro Traiano”

Salvo Buonfine ha ventun’anni. Salvo Buonfine è bello, ambiguo, superficiale e cambia una ragazza al giorno. Anita ama l’ordine; quando cresci un figlio da sola, impari a gestirli bene gli spazi della vita. Lorenzo è un giovane scrittore in carriera; è colto, cosmopolita, profondo, ma ha capito bene come vanno le cose. Clara cerca un senso ai suoi vent’anni, Dario fa ironia per esorcizzare le paure, Enrico razionalizza per arginarle. Quando la scintilla di un legame impossibile legherà Salvo a Lorenzo, le vite di tutti, con gli eventi apparentemente indecifrabili che le compongono, non saranno più le stesse.

Vincitore del Premio alla Drammaturgia Contemporanea del “DO.IT”, Selezionato all’XI Edizione del Premio “Dante Cappelletti” e Finalista al “Nuovo Premio Teatro Traiano”, “SALVOBUONFINE è uno dei lavori più attesi della prossima stagione, scritto e diretto da Giancarlo Nicoletti, con protagonisti Riccardo Morgante, Luciano Guerra, Valentina Perrella, Alessandro Giova, Chiara Oliviero e la partecipazione speciale di Antonello Angiolillo. Lo spettacolo è prodotto da PlanetArts CollettivoTeatrale, lo stesso team creativo di “Festa della Repubblica”, e in collaborazione con il Circolo “Mario Mieli”, il Gay Center Roma, Omofobia Stop e l’AIDM Roma. In scena, per il cartellone della stagione 2015/16, dal 12 al 22 Novembre al Teatro Brancaccino di Roma.

“SALVOBUONFINE” racconta l’irrazionalità dei sentimenti, la libertà di vivere la propria unicità, l’ignoranza travestita da coscienza pulita, la spirale dei legami familiari moderni e il senso di colpa contemporaneo. Uno scavo, tanto profondo quanto realista, nel residuo di quella patina di prudente perbenismo che condiziona ancora – in una società che si preoccupa di definirsi assai moderna negli slogan e poco nei fatti – le vite delle persone e le loro scelte; un feticcio sociale che trova nell’ignoranza e nella sottocultura sessista il migliore terreno per la propria fioritura. L’omofobia, e le sue orribili escalation, di cui la cronaca si riempie quotidianamente, rappresentano così la punta dell’iceberg di un problema culturale, le cui cause sono irrimediabilmente sedimentate nell’humus sociale, e pronte a deflagrare inspiegabilmente, mutando senza rimedio il corso degli eventi e il senso delle cose.

FOTO Luana Belli GRAFICA & VIDEO Paolo Lombardo

ASSISTENTE alla REGIA Martina Mattarozzi

SCENE Giulio Villaggio – Alessandra De Angelis

 

AIUTO REGIA Sofia Grottoli – Cristina Todaro

PRODUZIONE PlanetArts CollettivoTeatrale

DRAMMATURGIA & REGIA Giancarlo Nicoletti

Teatro Brancaccino – Via Mecenate, 2 – Roma www.teatrobrancaccio.it

12/22 Novembre  daGiovedì a Sabato h.20, Domenica 17.30

Info & Prenotazioni 06 – 80687231 / 393 – 0970018

Planet Arts Collettivo Teatrale www.planetarts.it

Biglietti 15.50 intero; 11.50 ridotto

Recensione:

Di: Fabiana Carucci

Uno spettacolo graffiante, la cui rabbia ruggente si avverte chiaramente.

Apre lentamente per poi alzare il ritmo nella seconda parte. Il tema è uno di quelli più dibattuti degli ultimi tempi ma, quando vittima e carnefice risiedono nel medesimo essere, la questione diventa lacerante e letale per tutti. Piace molto l’analisi da questo punto di vista, che sviscera il fatto senza mai citare cose già dette o sentite. Tengono la scena gli attori, anche se l’impressione è che qualcuno entri nel personaggio piano piano, seguendo il crescendo dello spettacolo. Forse si poteva alzare il ritmo per l’intera durata, accorciando un po’ la parte iniziale. Il finale è di quelli mozzafiato: ottima Valentina Parrella con il suo grido silenzioso che fa lacerare le coscienze della sala. Coinvolge la trama. Profondo ma non pesante.

Da non perdere!