Di: Barbara Ghinfanti
Al lungo bancone in zinco e rovere, tra le vetrine colme di spiriti di ogni genere e ricercati bicchieri si muove con destrezza un nuovo mixologist: Patrick Pistolesi, in forza al bar del Caffè Propaganda di Roma dal 5 marzo prossimo.
Qualcuno lo conoscerà da tempo per le numerose esperienze internazionali tra cui New York, altri avranno visto il suo nome nella lista dei finalisti alla Cocktail World 2012 in Nuova Zelanda e nella prestigiosa gara Nikka Perfect Serve, nella quale è stato secondo classificato. Altri ancora come Ambassador di Schweppes.
Oppure avrà appena sentito il suo nome come vincitore della recentissima tappa Baritalia di Napoli con cui si decretavano i cocktail per la carta di Expo 2015. Patrick, che ha gareggiato con il team Branca, in rappresentanza del Caffè Propaganda, ha vinto con il suo “Un Bellissimo Aperitivo” e si è guadagnato un posto nella drink list dell’Esposizione Universale.
Da diciassette anni nell’industria dell’ospitalità, segni particolari bartender, Patrick è considerato uno dei Top World, che sa come mettere in piedi uno spettacolo di mixology, senza perdere di vista ogni dettaglio del servizio, sia quando si è trovato nel più informale banco del Barnum Cafè (la sua ultima esperienza romana), sia nelle atmosfere eleganti dei grandi alberghi come al The Gin Corner, primo gin bar d’Italia creato per l’Hotel Adriano di Roma.
Il suo rapporto con il cliente è meticoloso, per quanto riguarda la costruzione del drink, quasi personalizzato. Un legame di empatia necessario – ci tiene a sottolineare Pistolesi – per non banalizzare il mio lavoro e per decidere, nel momento della realizzazione del cocktail, con quali spezie, profumi e aromi finire.
Al Caffè Propaganda ci sarà dal martedì al sabato dalle ore 18 alle 02, collaborando con Livio Morena, già resident del locale. La sua nuova carta per il locale sarà adatta a tutti i palati, anche i più esigenti e curiosi, e sarà connotata da Aperitivi Italiani, con un ritorno alla tradizione ma con tecniche di preparazione moderne (Milanese, Americano rivisitato, Vermouth con seltz aromatizzato, eccellenze di vini e liquori italiani ); Classici storici internazionali, anche quelli meno noti, con preparazioni studiate sul palato del cliente (per esempio l’Adonis Cocktail, nato al bar del Savoy Hotel di Londra a fine ‘800); alcune creazioni personali frutto dei viaggi in Giappone e altri Paesi, dove ha potuto visitare locali e distillerie che gli hanno permesso di mettere appunto nuove tecniche.
Tre i box degustativi in menu, che riflettono i gusti dei barman: in carta anche 5 Old Fashion, 5 Tequila e Mezcal Drink, e 5 Sour. Inoltre, ben 20 differenti preparazioni di Gin Tonic con diverse acque toniche.
Intervista con Pistolesi
Di: Fabiana Carucci
Siamo al Countdown per l’Expo 2015, l’evento dell’anno che metterà ancora una volta l’Italia al centro del mondo per l’agroalimentare e tutto ciò che circonda il mangiare e bere bene. In questo ambito, tra la rappresentanza dei Bartender tricolore, abbiamo incontrato Patrick Pistolesi, già vincitore di Baritalia Napoli ed ora in forza al Propaganda di Roma. Andiamo a conoscerlo meglio.
Patrick, l’Italia resta sempre sulla cresta dell’onda anche in tema di cocktail di qualità. Qual’è il segreto del “tocco made in italy” per dare una consistenza doc al mix nel bicchiere?
PATRICK: “Non voglio fare la solita sviolinata su come noi italiani riconosciamo cosa sugnifica lusso, qualità, eccellenza. Ma di fatto capiamo meglio le differenze, proprio perchè siamo un popolo di fantasiosi e creativi anche con la cosiddetta cucina povera, di artigiani e gente che sa fare tanto con poco. Insomma, abbiamo tanto amore ed un palato allenato da madri premurose fin dalla nascita. Ci viene naturale il fare di qualità.
Con quest’esperienza in un locale che affaccia sul Colosseo, stiamo offrendo un biglietto da visita al turismo che, oltre alle bellezze culturali può gustare qualcosa di diverso dagli altri Paesi?
PATRICK: “Lo spero, il caffè Propaganda già solo nella scelta dei materiali dell’arredamento, esprime solidità di stile; la nostra cucina comprende piatti della tradizione e non solo; il nostro bar mi piace definirlo street posh, proprio perchè i nostri “drink metropolitanti” sono alla portata di tutti, ma allo stesso tempo hanno dietro una meticolosa preparazione. Il nostro ingrediente principe rimane sempre l’amore, l’amore per quello che facciamo e per i nostri clienti che, quando ci lasciano, trovano un Colosseo illuminato che li saluta silenzioso”.
Tu hai avuto modo di confrontarti con realtà estere: cito New York e Nuova Zelanda dove ti sei sempre distinto. Qual’è il tuo…ingrediente segreto?
PATRICK: “Senza dubbio passione ed autenticità. Ho conosciuto tantissimi professionisti da cui ho potuto imparare molto: il nostro lavoro è fatto di persone, non bisogna fare solo bene da bere (quello è scontato), ma bisogna anche saper sorridere, scambiare due parole al momento giusto; insomma essere un direttore d’orchestra d’emozioni e situazioni nella penombra, quando i contorni non sono ben definiti, quando al bar ci si viene per innamorarsi o a volte anche per dimenticarselo un amore”!